Comprendere le denominazioni dei nostri blank
C3PO, R2D2, MB-805-HM o anche SJ 705 Delta… Se non si è fan di George Lucas né rodbuilder, questi acronimi non significano assolutamente nulla a prima vista e possono persino richiamare una categoria di utensili identici. Eppure, mentre i primi sono modelli di droidi — la cui origine forse nemmeno Goulven Dolle conosce —, gli ultimi sono referenze di blank con un significato e un’origine ben precisi. Proviamo a decifrarli per capire meglio i nostri blank!
Solo gli addetti ai lavori sono in grado di memorizzare e capire alla prima lettura il significato preciso delle referenze di un blank. In effetti, questi acronimi dall’aspetto complicato non sono frutto del caso, ma traggono origine dalle caratteristiche del prodotto. Se azione, lunghezza e potenza sono parametri fondamentali di un blank, è molto probabile che alcuni di essi costituiscano il suo nome e la base della sua referenziazione!

La struttura del nome
A seconda del marchio, la struttura della referenza di un blank varia, ma nel complesso è piuttosto simile.
Molto spesso, è composta da tre parti:
- Per prima, una sequenza di lettere o un nome
- Poi una cifra o eventualmente una combinazione di cifre
- Infine, molto spesso, un altro acronimo

La serie
La prima parte della referenza, cioè la sequenza di lettere o il nome, rimanda in genere a una serie di blank, quindi al nome della gamma, come ad esempio «Statement» di Rodbuilder’s Republic o «Giant» di Black Hole. Una seconda possibilità è il riferimento all’uso per cui sono stati progettati, spesso espresso da un acronimo o, più precisamente, da una abbreviazione.
Prendendo come esempio North Fork Composites, un costruttore molto presente su Rodhouse grazie alla qualità dei suoi prodotti, troverete blank la cui denominazione può iniziare con CB, il che significa che sono destinati all’uso con crankbait e sono stati sviluppati in funzione delle caratteristiche di queste esche e dei recuperi/animazioni richiesti.
Potete così identificare le serie MB per «Mag Bass», sviluppate per la pesca al black bass con rubber jig e caratterizzate da un’azione di punta marcata e una punta rigida; oppure le serie SJ, diminutivo di «Spin Jig», con una punta più vivace, altrettanto rapida e marcata, ma più versatile.
Senza essere esaustivi, le abbreviazioni più comuni che potrete incontrare sono, ad esempio, FW, SB, SWB, DS o F, che corrispondono rispettivamente a «Freshwater», «Spinnerbait», «Swimbait», «Drop Shot» e «Fly».
Poiché esistono sempre eccezioni, in alcuni blank la prima parte del nome contiene la lettera G, il che spesso significa che sono realizzati in vetroresina, «Glass» in inglese!

Lunghezza e potenza
La seconda parte della denominazione è una serie di cifre che fa riferimento a due caratteristiche essenziali del blank: la sua lunghezza e la sua potenza.
La lunghezza, espressa in piedi, costituisce le prime due cifre della serie, mentre l’ultima rimanda a una serie di potenza. Questa potenza è legata all’impiego per cui il blank è stato progettato e, sebbene in generale vi sia una correlazione, non può essere tradotta in modo semplicistico in UL (Ultra Light), M (Medium) o XH (Extra Heavy), per esempio.
Così, un blank 804 di NFC misurerà 8,0 piedi (2,43 m) e apparterrà alla serie di potenza 4… quindi meno potente della serie 5, ma al di sopra della 3!
Questa è la regola generale, che soffre però di alcune eccezioni: per esempio, in MHX, se l’ultima cifra si riferisce effettivamente alla potenza, le prime due non dicono nulla sulla lunghezza. Il modello SJ 843, infatti, misura solo 7 piedi (2,13 m).
Numero di sezioni
A volte, questo numero è accompagnato da un trattino seguito da un’altra cifra, il che significa che si tratta di un blank in più pezzi. La cifra indica evidentemente il numero di sezioni.
Una canna da viaggio («travel») sarà quindi immediatamente riconoscibile dalla dicitura «-3», «-4» o «-5».

Il modulo o il materiale
Infine, la terza parte della denominazione di un blank è ancora una volta una sequenza di lettere — un acronimo o un nome — che rimanda al modulo del carbonio, al materiale utilizzato o alla tecnologia impiegata. La gamma Xray di NFC, ad esempio, si riferisce a una serie di blank progettati senza «scrim» e con un particolare intreccio di fibre.
Gli acronimi più comuni che permettono di caratterizzare più facilmente il vostro blank sono SM, IM e HM, che rimandano al modulo di carbonio impiegato e quindi spesso al suo peso, alla sua robustezza e, frequentemente, alla sua reattività e risonanza. Questo dato va considerato in funzione dell’uso desiderato, dell’ambiente e delle esche. Sarebbe del tutto errato affermare che un alto modulo sia migliore di un modulo standard: è solo il contesto a determinarne efficacia e pertinenza!











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